Questa è sicuramente l’immagine più emblematica del successo di domenica della Sebastiani su Rimini. Ripartiamo da qua per raccontare una tre giorni intensa, che ha visto rimbalzare il nome di Rieti su tutte le cronache nazionali e nei più prestigiosi portali di basket.
La conferenza post Avellino ha fatto il giro d’Italia, e non è affatto un mistero che in quell’espressione, coach Franco Ciani, volesse scacciare via qualche fantasma di troppo, arrivato forse un po’ troppo presto, ovvero dopo solamente una giornata di campionato, persa tra l’altro senza aver a disposizione uno dei migliori giocatori del suo roster, quel Jarvis Williams che da ieri ha ripreso a lavorare con il gruppo. Tanti forse i pensieri nella mente del coach, che nel corso della sua carriera ne ha viste tante: successi e sconfitte amare, stagioni top e delusioni che di fatto caratterizzato il cursus honorum sportivo di ogni allenatore italiano. Battere Rimini non era cosa scontata, la Sebastiani lo ha fatto con un piano partita chiaro e quella voglia di vincere che spesso tende a fare la differenza; quella che ti permette a volte di andare oltre l’ostacolo e superarlo. In poche quest’anno vinceranno al Flaminio, la Sebastiani può dire di averlo fatto. Sono solo due punti, ma valgono almeno il doppio, soprattutto perché permetteranno alla squadra di lavorare con maggiore serenità in vista di un altro appuntamento molto difficile.
C’è Forlì domenica, altro test di primissima fascia con un’altra indiziata a contendere a Rieti un posto tra le prime otto di questo campionato. Nel posticipo intanto ieri, Livorno ha mosso la classifica prendendosi con autorevolezza i due punti dall’Adriatic Arena di Pesaro, dopo aver perso, forse a sorpresa, all’esordio con Cento. Due giornate in archivio e già una sensazione chiara che aleggia: sarà un campionato tosto, equilibrato e pieno di sorprese.
